La cotoletta è da sempre qualcosa di confortante e gustoso. Ci sono però degli inconvenienti nella preparazione. Dato che si passa in farina, poi in uovo e in fine in pan grattato, facendone più di una si rischia di sporcare dappertutto. Poi, per ottenere una panatura croccante e colorata si deve usare una buona dose d’olio in frittura (per la vera cotoletta milanese si dovrebbe usare addirittura il burro fuso).
Per evitare odore di fritto e tutti i pasticci derivanti dalla panatura classica, io adoro utilizzare il metodo delle cotolette alla palermitana.
Dai tempi della scuola, ho sempre avuto per la maggior parte del tempo, chef siciliani o di origini siciliane. Questo ha inevitabilmente segnato parecchio il mio attuale stile di cucina. A lavoro imparai le cotolette alla palermitana e spesso, con la variante degli aromatizzanti, uso questa ricetta per molte panure (sia carne che pesce).
Per una pausa pranzo veloce e non troppo pesante quindi consiglierei le mie Cotolette Leggere:
- Fettine di petto di tacchino (o pollo)
- Olio extravergine d’oliva
- Aglio 1 spicchio (o aglio essiccato in polvere Bio)
- Erbe fresche (o secche in polvere)
- Limone (la buccia grattugiata)
- Pan grattato
- Sale fino
In una fondina porre l’olio e aromatizzare con aglio ed erbe (si possono usare rosmarino, salvia, timo, erba cipollina ecc ecc. oppure usare un mix già pronto tipo “erbe di Provenza”) e la buccia di limone grattugiata. Passare le fettine di tacchino nell’olio così aromatizzato e scolarle bene. Passare le fettine oleate nel pan grattato ricoprendole dello stesso e premendo bene per farlo aderire. Cuocere sulla piastra di ghisa o in padella antiaderente a calore medio/alto girandola a metà cottura. Non servirà aggiungere grasso di cottura alcuno ne in piastra ne in padella. A distribuire il calore sarà l’olio rimasto tra la carne e il pan grattato. A fine cottura salare. Per grosse quantità di carne o se si applica questa panure a del pesce, cuocere in forno a 200°C.