Ebbene sì… ogni tanto alzo la testa e mi godo una serata tranquilla con la mia fidanzata. Me ne vado nel salotto di Vigevano (la piazza Ducale) ci si fa qualche vasca, passeggiata per via del popolo, giro in Feltrinelli e poi seduti per l’aperitivo.
Fatto ciò… chiedo se la mia fidanzata si sente di cucinare per me, lei mi guarda come se le chiedessi di donarmi un rene (non capisco il suo sentirsi in soggezione…), quindi mi invento cosa mettere in tavola per cena. A sto giro, stiamo sulla cucina regionale!
Come nasce la pasta alla Amatriciana??
Ma come?!? Non usi i bucatini??
Immagino già un sacco di voi a strapparsi i capelli… No, non uso mai i bucatini. Buttano sugo ovunque! In più, l’amatriciana era utilizzata dai pastori in pascolo e nasce per la pasta corta. Voi vi immaginate i pastori a doversi preoccupare della gestione in cottura della pasta lunga su un focolare?!? Usavano pasta corta, e così faccio io. In più la vera Amatriciana, in origine, non prevedeva neanche l’uso del pomodoro. Scolavano la pasta lasciandola nel calderone, aggiungevano guanciale, cipolla tagliata grossolana, del cacio, e via…
Nella mia preferisco usare il pomodoro.
quindi:
- cipolla
- olio extravergine
- pomodoro a concassè
- guanciale
- pasta corta
- cacio
Rosolare la cipolla a rondelle, aggiungere dei pelati schiacciati con una forchetta, a cottura della salsa ultimata, aggiungere il guanciale e la pasta a metà cottura allungando con qualche cucchiaio di acqua ella pasta e portiamola a termine cottura in modo che contemporaneamente il tutto riduca e si asciughi. Quindi mantecare a fiamma spenta con cacio grattugiato e olio extravergine.
P.S. laGonzi se pure questa è nella tua lista confortFOOD è ufficiale… siamo fratelli!
Yes! Siamo fratelli.. E ti dico di più! Non uso mai i bucatini!!!!! 😉 oh fratè mi hai fatto venire famee!!!
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