Equazione del piatto perfetto per San Valentino


In fisica esiste l’equazione dell’amore, chiamata “equazione di Dirac”: (∂ + m) ψ = 0 vuole dimostrare che “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema”. Ora invece vi vorrei provare a spiegare la mia equazione del piatto di S.Valentino perfetto.

La mia equazione del piatto perfetto per San Valentino

Il piatto perfetto per la serata di San Valentino non esiste. Nel senso che non è proprio una ricetta specifica. Il piatto di San Valentino infatti deve essere una dichiarazione d’amore per la vostra partner. Il piatto dovrà quindi, prima di tutto, piegarsi ai gusti della propria amata (o amato). Non dovete rischiare, quindi spesso la tradizione è più sicura rispetto ad un piatto innovativo. Altra variabile: il piatto unico è sempre preferibile ad un menu lungo. La cena di San Valentino dev’essere un momento in cui vi dedicate all’altro, quindi un menù lungo vi farebbe passare più tempo avanti ed indietro con la cucina. Dovrete invece preparare qualcosa che vi permetta di passare più tempo a tavola. Per quanto riguarda gli ingredienti, si dovrà puntare su qualcosa di deciso, con una nota dolce ed un tocco di piccante. Lavorate con un ingrediente principale che sia di stagione e giocate con l’aggiunta di un ingrediente esotico o particolare. Importantissimo lavorare tenendo presente che la difficoltà che voi mettete nel cucinare è sempre percepita come un gesto di ulteriore affetto. Altrettanto importante il coefficiente di digeribilità del piatto. Chiaramente non si dovrà optare per qualcosa di impegnativo per la digestione, pesante, che porta allo sbadiglio facile. Se teniamo presente tutto questo avremo un effetto wow del piatto finale dove il famigerato effetto afrodisiaco dovrà avere la meglio sull’affaticamento digestivo, durante la digestione infatti viene convogliato verso lo stomaco e l’intestino un maggiore afflusso di sangue. Questo comporterebbe una riduzione del flusso sanguigno al cervello e ai muscoli, causando la tipica stanchezza post-prandiale.

Ricordatevi però che questa equazione funziona anche per tutto il resto dell’anno, e che non serve aspettare il 14 febbraio per far sentire speciale la vostra metà!


Qui sotto la mia proposta per un piatto seguendo le indicazioni dell’equazione. Ha il Grana che da l’umami con tutti i sapori bilanciati da un tocco di sapidità rotondo. Ha la fonduta di grana che da cremosità, ha la mostarda di fragoline che da dolce e piccante. Richiede impegno nel confezionarlo ma soli pochi minuti per cuocere ed andare a tavola. Ci sono pure i petali di fiore! È il piatto perfetto

il mio piatto perfetto per San Valentino

Cappelletti di Grana⁴ e mostarda di fragoline 

ingredienti per 4 pers.

  • 350 g pasta all’uovo carica
  • 250 g Grana Padano
  • 50 g pangrattato (parte bianca)
  • 1 uovo
  • 100 g latte
  • 50 g mostarda di fragoline
  • sale
  • petali di fiori commestibili

Grana (alla 4ª potenza) perché è presente nel ripieno, nella fonduta, nella schiuma e nella cialda. Quattro lavorazioni del famoso formaggio prodotto nella pianura padana che va a confrontarsi e contrastare perfettamente con la mostarda di fragoline.

Dal totale del Grana grattugiato, mettere da parte il formaggio che servirà per fare la cialda di grana (10g) e la fonduta (40 g). 

Realizzare il ripieno mescolando il Grana rimanente con 10 g di latte fresco, 50 g di pangrattato ed 1 uovo; amalgamando bene il tutto, ottenendo un ripieno sodo.

Stendere la pasta all’uovo dopo che questa abbia riposato almeno un’ora in frigo dopo averla impastata. La sfoglia all’uovo dovrà essere sottile abbastanza da non risultare troppo spessa nelle parti accoppiate dalla chiusura dei cappelletti.

Coppare dei cerchi di pasta all’uovo da 8 cm Ø circa.

Disporre nei cerchi il ripieno ben calibrato in base alla porzione di pasta all’uovo e chiudere a cappelletto.

Bollire la pasta ripiena in acqua salata o brodo di cappone.

Servire i cappelletti su una fonduta di grana ottenuta sciogliendo a fiamma bassissima il grana con pari peso in latte. Guarnire poi con una schiuma ottenuta con 20 g di latte e 4 o 5 cucchiai di fonduta passati allo schiumalatte. Aggiungere una dozzina di fragoline dalla mostarda. Disporre in piedi la cialda di Grana (ottenuta passando il formaggio grattugiato in microonde per 90-120 secondi a massima potenza) su carta da forno.

Finire con i petali di fiori commestibili.

La mia equazione sul giornale 🗞
La Provincia Pavese – GEDI

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