Ricordi di un’aringa affumicata


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Questa é aringa affumicata. Filetto, fegato e uova di aringa.
Qui sotto la vedete dopo giorni di “maturazione” in olio, aglio ed alloro, messa nel piatto… filetto, fegato e uova di aringa affumicata presentata con germogli di porro, aglio orsino e aceto balsamico di 30 anni.

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L’aringa affumicata (o sotto sale) é un piatto che mi é stato insegnato da nonna. Non aveva niente di fine ne gourmet… L’aringa era (ai suoi tempi) quello che rendeva gustosa la polenta quotidiana.
Settant’anni fa infatti, a casa sua, l’aringa era fatta macerare intera nell’olio agliato, e poi, sempre intera, legata per la testa e appesa sul tavolo con un piattino sotto a raccogliere il grasso e olio che pian piano scendeva. In questo olio e nell’aringa stessa appesa veniva intinta la fetta di polenta per far si che sapesse di qualcosa. Quando non is reperiva niente di meglio per accompagnarla, la polenta sapeva solo di quello. Di aringa.

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Un’aringa per genitori e i tanti figli, durava mesi, perché se ne usava solo il profumo. Quando proprio stava per diventare inutilizzabile allora si cuoceva con un po’ di latte e allora c’era l’attacco per dividersi quei 150/200 grammi di carne dura e rinsecchita ammollata alla come viene con poco latte.

Non sto parlando di due secoli fa, sono passate solo poche generazioni dai tempi della “fame”.
Ricordiamocene ogni tanto.

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