La pasta al pomodoro


Non esiste un modo giusto o sbagliato di fare la pasta al pomodoro. Per noi cuochi, mettere la pasta al pomodoro in menù è una sfida vera, perché ognuno di voi ha un gusto del tutto personale su come va preparata la pastasciutta con il pomodoro, bandiera della cucina italiana

La mia pasta al pomodoro di mid-season

Ognuno ha il proprio che deriva da una sorta di imprinting che sta tra come lo faceva mamma, o nonna, come ci piace e come abbiamo imparato a farla una volta che abbiamo iniziato ad arrangiarci ai fornelli. Chi ama i pelati, chi il pomodoro fresco, chi va di passata, chi svuota solo il vasetto. Chi fa il soffritto e chi no, chi mette il basilico, chi il prezzemolo, chi nulla… chi usa l’olio e pure qualcuno che ci mette il burro (l’ho visto coi miei occhi… ci sono). Per quanto mi riguarda nella mia non manca mai basilico, aglio e olio extravergine in chiusura. Poi cambio in base alla stagione. Vado di passata d’inverno (come imparavo da mamma e nonna che usavano la nostra conserva fatta in estate in cortile) e poi invece a giugno si comincia con perini, datterini con i pomodori freschi.
Poi c’è la mezza stagione in cui come in questo caso vado di ibrido; uso la passata, ma in soffritto iniziale butto anche qualche pomodorino. La cosa più importante invece è quel paio di minuti abbondanti il cui la pasta al dente finisce di cuocere nel sugo caldo, a fiamma viva, e assorbe i profumi del pomodoro, e rilascia ancora un po’ d’amidi, e la pasta al pomodoro diventa un tutt’uno. Questo me l’ha insegnato il mio mestiere. Poi, parmigiano a profusione, chiaramente!
E voi invece? Come la preparare? Qual’è la vostra pasta al pomodoro del cuore?

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